Quando Marco mi ha fatto conoscere il filmato "La storia delle cose" (io lo avevo messo su dvd, così me lo sono guardato con tutta la famiglia sul divano), mi è successa la stessa cosa.
Ogni tanto ci vuole un qualcosa che fermi i nostri automatismi quotidiani e che ci porti a riflettere su quello che specialmodo negli ultimi venti anni siamo diventati.
Ogni tanto ci vuole un qualcosa che fermi i nostri automatismi quotidiani e che ci porti a riflettere su quello che specialmodo negli ultimi venti anni siamo diventati.
Tutti siamo coinvolti, nessuno è escluso.
Dovremmo soffermarci un attimo e pensare.
Pensiamo a come è cambiata la nostra vita da quando per esempio sono arrivati nella nostra zona i centri commerciali.
Pensiamo se sia giusto andare vanti cosi', tutti a testa bassa oppure se sia giusto provare a riprendere i comandi della nostra vita invece di far decidere ad altri cosa è giusto avere e cosa no.
No, non è una battaglia persa in partenza, credetemi, basta solamente un po' di auto-esame e ricordarci che non siamo soli ma esistono anche altre persone che nel loro piccolo sfidano chi pensa solamente al proprio profitto.
Da sottolineare e questo l'ho sempre detto ai quattro venti, che le nostre piccole e scelte influenzano le GRANDI scelte e per dirla alla spicciola, se noi rifiutiamo certi atteggiamenti e magari siamo di esempio ad altre persone , sono stra-convinta che col tempo possiamo modificare alcune tendenze del "business".
Pensate ai vantaggi se la gente per esempio la domenica andasse piu’ a giro per i musei e meno per i centri commerciali, probabilmente questi smetterebbero di rimanere aperti la domenica.
Riscoprire le nostre città, la nostra cultura, risparmiare evitando di comprare cose inutili, e per chi sta a vendere, lavorare meno per stare con la propria famiglia.
Non è che dobbiamo smettere di comprare tutto quello che ci piace, solamente occorre farlo con coscienza e domandarsi se veramente desideriamo o necessitiamo di quell'acquisto e soprattutto se l'oggetto vecchio che verrà a breve sostituito è veramente da sostituire.
E poi, di questi tempi, se possiamo anche permettercelo economicamente.
Una volta senza soldi non si faceva niente, adesso pur di stare al passo con i tempi non esitiamo a riempirci di bollettini per cose che potevano benissimo aspettare.
Personalmente vengo da una cultura dove mi hanno insegnato che le cose hanno un valore, una storia e a volte, mettendoci un po' di poesia, per me gli oggetti rappresentano ricordi, un pezzo della mia vita.
Non ho voglia di disfarmi di loro così presto solo perché è uscito l'ultimo modello che va di moda adesso.
Una volta (e ancora adesso amo farlo), quando una cosa si rompeva si cercava di aggiustarla, valutando se era il caso di ripararla.
Una volta se nel piatto avanzava qualcosa, era scontato tenerlo da parte per il pasto dopo, inoltre era "peccato" gettare via il pane raffermo.
Provare ad avere un po' di rispetto per quelli che muoiono veramente di fame mentre noi a volte lasciamo marcire la roba nel frigo.
Di questi tempi è anche vero che si può essere scambiati per "tirati", magari alle spalle ci dicono che abbiamo "le braccine corte", ma in fondo noi sappiamo perchè.
E quindi dopo aver guardato questo filmato .....sorrido e osservo i miei stivali con la punta un po' "antica", di certo non saranno all'ultimo grido, ma non me ne frega proprio niente, andranno avanti finchè saranno in ottimo stato.
Infine.... con orgoglio guardo mia figlia col suo zaino e l'astuccio che si porta dietro dalla prima elementare quasi dispiaciuta perché che tra un po' andrà in prima media e quindi dovrà abbandonarli.
Credo di essere riuscita a trasmetterle il messaggio che a sua volta mio padre aveva trasmesso a me.
Sono soddisfatta ma riconosco che non ho fatto niente in confronto a quello che dovrei veramente fare.
Però ci provo, sarebbe bello “passare parola”.
Pensate ai vantaggi se la gente per esempio la domenica andasse piu’ a giro per i musei e meno per i centri commerciali, probabilmente questi smetterebbero di rimanere aperti la domenica.
Riscoprire le nostre città, la nostra cultura, risparmiare evitando di comprare cose inutili, e per chi sta a vendere, lavorare meno per stare con la propria famiglia.
Non è che dobbiamo smettere di comprare tutto quello che ci piace, solamente occorre farlo con coscienza e domandarsi se veramente desideriamo o necessitiamo di quell'acquisto e soprattutto se l'oggetto vecchio che verrà a breve sostituito è veramente da sostituire.
E poi, di questi tempi, se possiamo anche permettercelo economicamente.
Una volta senza soldi non si faceva niente, adesso pur di stare al passo con i tempi non esitiamo a riempirci di bollettini per cose che potevano benissimo aspettare.
Personalmente vengo da una cultura dove mi hanno insegnato che le cose hanno un valore, una storia e a volte, mettendoci un po' di poesia, per me gli oggetti rappresentano ricordi, un pezzo della mia vita.
Non ho voglia di disfarmi di loro così presto solo perché è uscito l'ultimo modello che va di moda adesso.
Una volta (e ancora adesso amo farlo), quando una cosa si rompeva si cercava di aggiustarla, valutando se era il caso di ripararla.
Una volta se nel piatto avanzava qualcosa, era scontato tenerlo da parte per il pasto dopo, inoltre era "peccato" gettare via il pane raffermo.
Provare ad avere un po' di rispetto per quelli che muoiono veramente di fame mentre noi a volte lasciamo marcire la roba nel frigo.
Di questi tempi è anche vero che si può essere scambiati per "tirati", magari alle spalle ci dicono che abbiamo "le braccine corte", ma in fondo noi sappiamo perchè.
E quindi dopo aver guardato questo filmato .....sorrido e osservo i miei stivali con la punta un po' "antica", di certo non saranno all'ultimo grido, ma non me ne frega proprio niente, andranno avanti finchè saranno in ottimo stato.
Infine.... con orgoglio guardo mia figlia col suo zaino e l'astuccio che si porta dietro dalla prima elementare quasi dispiaciuta perché che tra un po' andrà in prima media e quindi dovrà abbandonarli.
Credo di essere riuscita a trasmetterle il messaggio che a sua volta mio padre aveva trasmesso a me.
Sono soddisfatta ma riconosco che non ho fatto niente in confronto a quello che dovrei veramente fare.
Però ci provo, sarebbe bello “passare parola”.
2 commenti:
ma a chi vuoi che interessi la storia delle tu' cose...
Ora basta ANONIMO, ci hai già divertito abbastanza....
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