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giovedì 7 giugno 2012

Lasciare andare...

    Lascialo andare, qualcuno mi diceva, così come è venuto, ignoralo, piano, lentamente, come piano e lentamente è entrato nella tua vita, non può svanire in un attimo se in un attimo non ti è apparso. 


    Vai alla guerra, qualcun altro mi diceva, rendi densa l’esistenza altrui per quanto puoi, come densa hanno reso la tua, affonda il coltello nelle ferite, potresti vedere svanire dai loro volti ghigni di superbia e arroganza e trasformarli in cupa sofferenza. 

    Gioco con la mia folla, ci cammino sopra, oltrepassato oramai il limite del non ritorno, niente ha più senso se non lasciare le voci fuori da me. Piove sul bagnato, è vero, ma mi ricordo che sono nata in mezzo ad una tormenta. Questa cosa in fondo non mi appartiene, a tal punto che non può esistere, chiudo gli occhi, quindi e vado avanti. Consapevolmente sollevata sapendo che la visione di un brutto film non può intaccare il mio spirito libero. 

    Che la regia  composta da streghe, fanti e saltimbanchi, faccia quello che gli pare, nessuna scusa e nessun perdono per chi ha chiuso anche l’ultima porta di accesso alla redenzione, il perdono. 

    D’altronde, se esiste il carnefice esiste anche la vittima, ma se la vittima ignora di essere vittima, il carnefice cosa fa?

E la storia va avanti ...

Non parole mie, ma qualcosa che ho letto tempo fa e che mi sembrato talmente così mio da doverlo "rubare" e custodire gelosamente per tirarlo fuori al momento opportuno.
Adesso ritengo sia arrivato il momento, spero che l'amico Giacomo Fiaschi mi perdonerà se non avrò chiesto il dovuto consenso per pubblicarlo.
"Il mondo di oggi è popolato da miliardi di persone normali. Ce ne sono tanti che si alzano ogni giorno per rendere meno inospitale o più abitabile, o più bello quel pezzo di terra nel quale vivono con i loro figli. E tantissimi, troppi, si alzano ogni giorno per strappare un po' di cibo per sopravvivere. Sono questi miliardi di persone che governano il mondo. Un manipolo di persone ha in mano non le sorti dell'umanità, ma le leve del potere, della forza bruta. Alcuni la ottengono legalmente, mediante il consenso elettorale nei paesi dove esistono regole democratiche, altri attraverso il consenso di lobbies e comitati d'affari, altri ancora la ottengono attraverso metodi illegali, spesso per mezzo di atti di terrorismo. Questi non governano il mondo, lo dominano spadroneggiando e utilizzando il potere in modo spesso contrario all'evoluzione delle società, alla crescita, al progresso scientifico e sociale, all'affermarsi di una maggior giustizia distributiva.

Non sono loro a governare il mondo. Il mondo di oggi è governato da quei miliardi di uomini e di donne che ogni mattina si alzano per migliorare il pezzo di terra sul quale si muovono. E la maggioranza assoluta di questi uomini e queste donne quando sbaglia si corregge, si ravvedono e migliora se stessa e il mondo in cui vive. Questa è la ragione per la quale l'umanità si evolve, la ricerca scientifica va avanti e una parte sempre crescente dell'umanità abbandona le caverne per vivere nelle case.
Il cammino dell'umanità è faticoso e la strada è lunga, ma la direzione va verso un avvenire migliore. E' la storia che ce lo dimostra.
Il popolo va con la storia. Sono i cosiddetti "potenti" che frenano la storia, ma loro cadono e la storia va avanti."
        Giacomo Fiaschi 3 maggio 2011

martedì 5 giugno 2012

A Galileo questa mancava !


     Dal primo giorno della creazione,  l'ordine era sempre regnato sovrano sul mare oscuro dell'universo, le stelle e i pianeti oramai si mostravano come  attori protagonisti di un silenzioso e grandioso spettacolo.   

     L'uomo che aveva sempre contemplato il cielo come spettatore incantato, ogni qualvolta  che scopriva un nuovo piccolo frammento di universo, lo battezzava con un nome a suo piacimento, non sapendo minimamente di contribuire ad una strana magia di cui erano a conoscenza unicamente le stelle ed i pianeti delle varie costellazioni non solo della via Lattea, ma anche oltre.

Il fatto è, che l'uomo non aveva ben chiaro che dal  preciso momento in cui attribuiva un nome ad una costellazione, come per magia si creavano strane forme di energia, le quali andavano a plasmare un'entità reale con caratteristiche uguali al nome che gli era stato assegnato.

Mai l'uomo avrebbe pensato ad esempio che la costellazione di Cassiopea era una gran chiaccherona e passava gran parte del suo tempo a parlare anni luce con la costellazione di Andromeda, oppure che la costellazione di Orione parlava sempre del suo sport preferito, la caccia, con quella dei Gemelli. Così Pegaso, l'Orsa Maggiore, il Cigno, il Drago e tante altre, ferme immobili nel firmamento cercavano di passare il tempo facendosi compagnia l'una con l'altra. Spesso passava qualche asteroide a portare le ultime notizie della galassia più vicina, così anche tra costellazione e costellazione poteva scappare un sorriso e fare anche un po' di sano gossip. Molto più di rado invece passavano quelle smorfiose delle stelle comete e per tutto il loro periodo di visibilità non le sopportava proprio nessuno. 

     Proprio non molto tempo fa, ne passò una molto particolare, di quelle importanti che veramente si vedono una volta ogni duemila anni. La stella cometa in questione sapeva di essere particolarmente bella, adorava trascinare la propria coda come se fosse un velo nuziale. Proprio a motivo di questo,  gli piaceva passare in modo altezzoso soprattutto davanti alla costellazione dell'Orsa Maggiore, forse perché la considerava così sgraziata, non aveva mai capito perché l'uomo le aveva regalato quel nome così buffo e "faunistico", oltretutto poco aggraziato per una signora.
     Un giorno, anzi no, un anno luce, rallentò la sua corsa proprio davanti all' Orsa Maggiore e pavoneggiandosi le scappò detto : 
"Mi dispiace per voi stelle che non potete fare altro che guardarmi nel mio splendore, d'altronde non è colpa mia se riesco a catturare l'attenzione dell'uomo meglio che voi, il mio passaggio rappresenta la bellezza fulminea che acceca, tutto il resto è solamente oscurità."
     Se Toro e Ariete avessero potuto dargli una bella cornata, lo avrebbero fatto bene volentieri, Scorpione con la punta della coda l'avrebbe punzecchiata di buon gusto, e anche Orione con il suo arco avrebbe fatto scoccare la sua freccia tanto per farle accellerare il suo passaggio il più velocemente possibile in modo da non vederla per almeno i prossimi duemila anni.

     Ma l'Orsa Maggiore tranquillizzò le costellazioni amiche e fece parlare la propria stella Polaris. "Vedi cara, è vero che tu godi di una bellezza accecante e al tuo passaggio gli occhi degli uomini sono tutti per te. Ma ricordati che sei appunto un astro di passaggio e per quanto tu possa essere bella ... sempre di passaggio rimani. Forse non sei a conoscenza o non vuoi ricordare la missione assegnata a noi dal Creatore! Noi stelle e pianeti, incessantemente portiamo a compimento la creazione del giorno come quella della notte, e di conseguenza rappresentiamo il tempo che scorre, la vita che pulsa.
Vegliamo l'uomo in ogni circostanza, fin dal momento della sua nascita, attraverso di noi,  potrà capire l'influenza che avremo sui suoi passi, potrà consultarci per sapere se avrà fortuna in amore o magari successo nel lavoro. Quando desidererà sapere se sarà il momento propizio per lavorare la terra osserverà ancora noi, come alzerà gli occhi al cielo ogni volta che dovrà partire in sicurezza con la propria imbarcazione. E nel momento dello smarrimento, occorrerà semplicemente che lui  trovi in noi un punto di riferimento per poter riprendere il proprio percorso  ogni qual volta che lui lo desideri. E perciò cara mia stella cometa, sarai pure bellissima , ma tieni ben presente che ovunque tu vada,  lascerai sempre il tempo che trovi."

(Rapita da momentanea ispirazione fugace)