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mercoledì 24 dicembre 2008

E' Natale...c'è poesia nell'aria...


Quando prende l'ispirazione artistica...niente ti puo' fermare...
Buon Natale e Buon Anno Nuovo a tutti voi....

domenica 21 dicembre 2008

Il Natale della gente semplice.

Messa ore 11.30
Mi trovo seduta ad ascoltare il nuovo parroco, lo osservo mentre si sta rivolgendo ai bambini.
Lo vedo intento nel proprio dovere di parroco, la chiesa è stracolma di persone, è ora di fare bella figura penserà lui.
Non vorrei essere al suo posto, deve essere proprio dura fare il prete ai tempi d'oggi.
L'altare è come un palcoscenico e lui adesso è la star, nei dieci minuti di omelia deve dare il massimo usando però il linguaggio dei bambini e delle persone semplici.
Tutti lo ascoltano, insolitamente non noto nessun tipo di distrazione, forse sarà perché siamo vicini al Natale e quindi questa predisposizione all'ascolto dipenderà solamente dal fatto che occorre essere più buoni e più rispettosi durante la celebrazione della Messa.
Ecco il mio solito cinismo.
Continuo ad osservare...
Adesso il parroco, cerca il coinvolgimento anche degli adulti...dal microfono lancia una domanda al pubblico..."Vi capita mai di pensare che se anche vi accorgete di avere tutto, nonostante questo, sentite di essere tristi lo stesso?" .
Anche se non occorreva in quel momento una risposta poiché questa era una domanda/affermazione, una signora con un certo impeto esclama a voce alta :".....Sempre!!..."

Mi viene da pensare, proprio durante la celebrazione cosa era che faceva magico il mio Natale quando ero ragazzina e perché adesso non lo è più.

Allora la magia, ricordo, iniziava un po' di tempo prima quando nel coro di voci bianche che frequentavo in quei tempi si iniziava a preparare i canti natalizi per la messa di mezzanotte di Natale.

Anche la Novena di Natale contribuiva ad arricchire l'attesa, mi sembra di sentire ancora le voci delle suore e delle persone che conducevano le celebrazioni di allora.
E poi il giorno della vigilia dopo cena, presto in chiesa, che tutti dovevamo essere pronti, per l'occasione ci mettevamo anche la divisa del coro, così era ancora tutto più speciale.
L'odore dell'incenso, le campane di mezzanotte che ci annunciavano che era nato Gesù Bambino e noi ragazzi che ci scambiavamo gli auguri in sottovoce.
E il pranzo di Natale?
Quello era veramente l'unico giorno dell'anno dove la famiglia si ritrovava al completo.
E anche per questo c'era tanta attesa, io non vedevo l'ora di passare un po' di tempo con i miei due unici cugini.
Intorno a quel tavolo ci sono tanti bei ricordi, belle emozioni, sembravamo tutti così felici di stare insieme.

Adesso sarà forse perché non siamo più bambini, tutto è diventato una consuetudine di azioni da ripetere a vuoto ogni qual volta che si ripresenta il Natale.
Pensare ai regali, quando sai benissimo che neanche il regalo non rappresenta più quello che dovrebbe rappresentare.
"io ho comprato una cosa per te, perché spero ti faccia stare meglio, perché io voglio la tua gioia, perché io tengo a te"
Adesso a volte non si scartono neanche più, sarà forse per evitare di recitare di essere compiaciuti.
E i pranzi di Natale quelli che dovrebbero unire i componenti delle famiglie, spesso anche quelli sono una falsa, un tirare presto-veloce alla conclusione della giornata per dire...."anche questa è passata..."

Natale, l'unico giorno nel quale dovremmo essere più buoni, siamo solamente degli attori stanchi su un palcoscenico fatto di luci fioche con una commedia che non è la nostra e che non neanche ridere.
Magari adesso siamo più coerenti con i 364 giorni dell'anno che ci rimangono a disposizione, siamo quel che siamo, siamo quelli che "tirano a campare", magari forse la serata finale de "La Talpa" suscita in noi un maggiore interesse rispetto alla spiritualità del Natale.

Però...però....
...una volta il Natale poteva essere una giusta occasione per farci soffermare un po', un'occasione per un esame di coscienza, un punto di partenza per buoni propositi, magari qualcuno di questi alla fine andava anche a buon fine.
Qualcosa che ci svegliava dal torpore per poi domandarci se veramente eravamo un po' migliorati, se avevamo aperto un po' di più il nostro cuore al prossimo.
Adesso niente, il vuoto assoluto, non dobbiamo rendere più conto a nessuno,
solo a noi stessi, soli con noi stessi...

Forse, di questi tempi la verità è che ci stiamo rendendo sempre più conto della sensazione di vuoto che arieggia sempre più pesantemente nei nostri cuori.

E allora, la gente semplice, si riunisce in preghiera cercando di colmare quel vuoto sordo dentro di .

Ognuno fa quello che può.

Il bene per l'anima 2

Avrei dovuto fare un commento a caldo sul post precedente ma ho avuto un po' da fare in questi giorni e quindi lo faccio adesso a scoppio ritardato....
Il pensiero di Alberoni relativo a come uno dovrebbe affrontare la vita rispecchia in modo totale il mio modo di pensare.
Vorrei sottolineare che per capire pienamente il significato del monaco cieco nel post di Marco "Il bene per l'anima", occorrerebbe prima di tutto essere credenti e se non lo si è, capisco che le parole del monaco possono indurre in sensazioni di pena e commiserazione per il suo completo affidamento a Dio.
Io che sono una cristiana un po' all'acqua di rose in cerca di risposte ai miei tanti perché, nonostante i miei dubbi arrivo a comprendere il significato di quelle parole.
Detto questo però vorrei chiarire che non sono come quel monaco che accetta le ingiustizie di questa società perché questo è il volere di Dio, perché "tutto quello che ci capita è per volere di Dio e per il bene dell'anima".
Non è che dico "...va , è giusto che sia così...", ma premetto che di fronte a problemi di portata "sociale" ho i miei modi e miei tempi di reagire che non possono equivalere ai modi di reagire degli altri.
Agli occhi di alcuni, sarò sicuramente una persona limitata, con i paraocchi, schiava di tutto quello che volete ma per favore non negatemi una caratteristica mia principale che a volte mi fa andare oltre, cioè, proprio quella di cercare di capire le cose che mi stanno intorno.

giovedì 18 dicembre 2008

Il bene per l'anima

In risposta al post di Marco, "Il bene per l'anima"
Se non puoi cambiare il mondo, cambia te stesso
di Francesco Alberoni
Per affrontare la vita e i suoi problemi occorre possedere due virtu' opposte. La prima e' la capacita' di modificare il mondo esterno in modo che risponda alle nostre esigenze. La seconda e' la capacita' di adattarci all' ambiente, cambiando noi stessi, i nostri programmi, il nostro modo di pensare.
Incominciamo dalla prima.
Per modificare il mondo esterno bisogna mettercela tutta, inventare, escogitare sempre nuove soluzioni, perche' la realta' e' dura, imprevedibile. Ce ne accorgiamo anche nel piu' semplice lavoro manuale come cucinare. Non basta buttare nella pentola quello che abbiamo sottomano, dobbiamo avere gli ingredienti adatti, metterli nelle dosi giuste, al momento opportuno, alla temperatura richiesta. Se ci manca anche solo il sale, e' come se ci mancasse tutto, dobbiamo procurarcelo. Figuriamoci allora l' enorme massa di problemi che ci aspetta quando decidiamo di sposarci e di avere dei figli. Dovremo occuparci di loro, ogni giorno, della loro salute, dello studio, degli amici, dei giochi, dei dolori, delle ansie, delle loro difficolta' . Questo finche' viviamo. O l' enorme impegno che richiede fare bene il proprio lavoro, anche quello che sembra cosi' semplice come il venditore.
Per modificare il mondo esterno dobbiamo avere fiducia in noi stessi e ottimismo. Tutte le persone che hanno realizzato grandi opere avevano fede e sono riuscite a trasmetterla ai propri collaboratori. Dobbiamo percio' sempre mettercela tutta, fino in fondo.
Eppure ci sono sempre dei momenti in cui dobbiamo cambiare atteggiamento. Rinunciare, accettare le circostanze, adattarci all' ambiente. E' sempre molto difficile capire quando passare da un atteggiamento all' altro. Quando dobbiamo continuare ad agire sul mondo con tutte le nostre forze, senza farci afferrare dal dubbio, e quando, invece, e' venuto il momento di rinunciare, di adattarci. In quale momento Napoleone avrebbe dovuto capire che non poteva piu' resistere a Mosca ma ritirarsi su posizioni sicure? Molta gente oscilla tra la fede cieca e la disperazione, fra una certezza senza fondamento e una sfiducia immotivata. Si salva solo chi, pur sapendo alimentare una fede ardente, e' pronto, nel suo cuore, ad accettare una sorte diversa, un diverso modo di essere. Ciascuno di noi deve operare come un imprenditore, che ce la mette tutta per affermare il suo prodotto. Pero' sa che il mercato e' volubile, che sono possibili i rovesci di fortuna e vi si prepara. Questo non gli impedisce di battersi con tutte le sue forze. Ma stando attento ai segnali di pericolo. E quando questi diventano troppo minacciosi, ridimensiona i suoi piani. Se si e' esposto troppo, cede una parte delle sue azioni, riduce perfino il suo tenore di vita. Nel frattempo, inventa nuovi prodotti e nuovi modi di parlare al pubblico. L' adattamento e' un lavoro su noi stessi, sulla nostra mente, sui nostri sentimenti. Quando cadiamo ammalati dobbiamo accettare l' immobilita', subire operazioni dolorose, ma anche resistere alla paura e conservare il nostro animo sereno. Quando cambiamo lavoro, citta', Paese, dobbiamo capire il mondo che ci circonda, impararne la lingua, adeguarci alla sua diversita', con pazienza e tenacia. Se ci sentiamo smarriti dobbiamo resistere allo sconforto.
L'adattamento percio' richiede altrettanta tenacia, altrettanta forza d' animo, altrettanta fede che trasformare la realta' esterna.

lunedì 15 dicembre 2008

Ultimo rotolo di carta igienica...

Ultimo rotolo, sto contando gli strappi, devo usarne il meno possibile ma allo stesso tempo devo stare attenta che non sia troppo poca ....forse ce la posso fare.... magari posso anche trattenere lo stimolo un po' di più per ottimizzare il tutto, magari vado in bagno una volta di meno e consumo quindi meno carta igienica.

Si lo so, mi era sfuggito che avevamo finito oramai l'ultimo pacco, per ben due volte sono andata a fare la spesa al supermercato e mi sono dimenticata di questo acquisto di "prima necessità".

L'unica complice, mia figlia.
Lei che mi tiene la parte e che mi ha aiutato l'altro giorno a trasferire gli ultimi rotoli dal bagno del nostro camper al bagno di casa nostra..
Lei che capisce la gravità della situazione, che capsice che oramai ha una madre allo sbando la quale deve andare in giro con le scritte delle cose da fare sulle mani.

Speriamo che lui non se ne accorga, già me lo vedo e mi sembra di sentire le solite parole.
Ancora un po' e riesco ad andare al supermercato senza che lui si renda conto della situazione.

E come succede con la carta igienica puo' succedere benissimo con il pane, il sale, lo zucchero, per fortuna pero' che ho imparato ad avere una bella dispensa..... per la carta igienica però stavolta mi è sfuggita la situazione di sotto controllo...

Occorre trovare un rimedio, una cura a base di gimko biloba, oppure forse basterebbe una boccata di ossigeno per riprendere pieno uso delle proprie facoltà mentali.

Eccomi qui, una donna come tante, divisa tra casa, lavoro e impegni familiari.
Una donna che dal lunedi' già deve sapere in quale preciso istante della settimana dovrà fare la spesa,
che dovrà occuparsi giornalmente di dare relazione e aiuto all'occorrenza a genitori e suoceri ,
una donna che deve sapere sempre quando è il momento di bypassare sua figlia dall'Oscillococcinum e Ferrum Phosphoricum all'antibiotico.
Una donna come tante, che fuori dall'orario di lavoro, pronte sempre a scattare a sistemare i propri figlii, quando a scuola di danza, quando al catechismo, quando dal dentista e così via.....

Per noi poi che siamo navigatrici del Web, quando ci mettiamo davanti al monitor che non sia per lavoro, ci sembra sempre di rubare qualcosa a qualcuno, spesso per poterlo fare, rinunciamo a qualche ora di sonno.

E così come tante ci ritroviamo con la testa vuota, in stand-by, alla ricerca in testa di un cassetto che non si vuole aprire...

domenica 14 dicembre 2008

Babbo Natale non esiste?



Chi è che ha osato dire che Babbo Natale non esiste?
Quello che sto ripetendo a più non posso a mia figlia, è che Babbo Natale non porta più i regali dal momento che non credi più in lui.
E' un atto di fiducia. Afferrato?

Sei curioso di vedere cosa stà succedendo a casa sua?

Clicca qui...


giovedì 11 dicembre 2008

Venticinque anni insieme...

“Che rumore fa la felicità”

Che rumore fa la felicità.
Come opposti che si attraggono, come amanti che si abbracciano.
Camminiamo ancora insieme, sopra il male sopra il bene,
Ma i fiumi si attraversano e le vette si conquistano.

Corri fino a sentir male con la gola secca sotto il sole.
Che rumore fa la felicità
Mentre i sogni si dissolvono e gli inverni si accavallano

quanti spilli sulla pelle dentro il petto sulle spalle,
ma amo il sole dei tuoi occhi neri
più del nero opaco dei miei pensieri
e vivo fino a sentir male

con la gola secca sotto il sole.
Corri amore, corri amore.
Che rumore fa la felicità
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene,

ma brucia nelle vene e viverla insieme
è un brivido è una cura
serenità e paura coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme … a te.
Che rumore fa la felicità.
Due molecole che sbattono come mosche in un barattolo con le ali ferme senza vento bestemmiando al firmamento.
Mentre il senso delle cose muta ed ogni sicurezza è ormai scaduta

appassisce lentamente la coscienza della gente.
Che rumore fa la felicità.
Che sapore ha, quando arriverà sopra i cieli grigi delle città che fingono di essere rifugio per le anime.

Corri fino a sentir male con la gola secca sotto il sole.
Corri amore, corri amore.
Che rumore fa la felicità
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene, ma brucia nelle vene

e viverla insieme è un brivido è una cura
serenità e paura coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme, insieme … a te.
Dove sei ora? Come stai ora? Cosa sei ora? Cosa sei? Dove sei ora?

Come sei ora? Cosa sei ora? Cosa sei… cosa sei? ma…
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene,

ma è fuoco nelle vene e viverla insieme è un brivido è una cura
serenità e paura coraggio ed avventura,
da vivere insieme, insieme, insieme a te … a te.
Negrita

Capita a volte di ascoltare canzoni e non pensi minimamente alle parole che stai ascoltando.

Questa pero' a forza di ascoltarla, mi è entrata nella testa e credo di poterla tranquillamente dedicare a una persona speciale con cui ho condiviso la mia vita, le mie gioie, i miei dolori per un quarto di secolo....

mercoledì 10 dicembre 2008

La decisione della verità o non verità


Esistono problemi per cui non spetta all'uomo
la decisione della verità o non verità;
tutti problemi sommi, tutte le più alte questione di valore
sono al di là della ragione umana.
Comprendere i limiti della ragione,
questa soltanto è veramente filosofia.
Nietzsche

domenica 7 dicembre 2008

Illuminazione

...e a proposito di saggezze tibetane aggiungo questa vignetta di PV
tanto per drammatizzare un po'.
Se avete voglia di sorridere con un po' di humor sottile,
andate direttamente sul link seguente:

Saggezze tibetane


Nessuno è nato sotto una cattiva stella;

ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.


Dalai Lama

sabato 6 dicembre 2008

O icchecè.....

mah....eccomi qua...finalmente questa settimana è quasi finita...
Ma icchecè...come dicono dalle nostre parti...non passa giorno che non capiti qualcosa!!!
- domenica lo sifone della vasca si è rotto ed ho allagato il vicino del piano di sotto,
- la sera sempre nel bagno si è ripresentata una macchia sul soffitto che da tre anni a questa parte si diverte a farci dispetto nonostante non so' più quante volte abbiamo "buttato all'aria" il terrazzo di sopra.
- due giorni ho fatto fuori la lavastoviglie, non era aperto il rubinetto dell'acqua ed io sono andata via...
- mia figlia che da un semplice raffreddore è andata ad una bella sinusite, tra ninnoli e nannoli ha già perso otto giorni di scuola...pazienza...più che altro il giramento perchè è stata da sola a casa, va che mio marito ha fatto un po' di spola tra l'ufficio e la casa, ma insomma... - al lavoro grave perdita dalle tubature dell'acqua, menomale sono arrivati subitissimo idraulici e muratori in nostro aiuto...
- in ufficio gli F24 che non partono... (gli addetti ai lavori capiranno)

- mercoledi' giornata di cacca, ho portato mia mamma a Pisa, speravo di sentire delle parole e invece ne ho sentite altre, speriamo che 'sto professorone si sbagli...
- giovedi' cambio computer e programmi, tutto nuovo, due giorni di trasferimenti dati, di esporta/importa e siamo solo agli inizi... (se vuoi questa è la parte piu' divertente - il fatto è che ho dovuto trattenermi un po' di piu' in ufficio anche con la figlia malata a casa - meno male che Pimpinello ha pensato lui a portarla dalla pediatra)

- oggi per finire in bellezza, computer di casa infetto....e sapete che bisogna stargli dietro, se no' niente post...
Naturalmente è saltata anche l'uscita col camper che avevamo programmato per questo ponte dell'Immacolata...
Ehi, forze oscure dell'universo (o come cavolo vi chiamate), se volete che mi pieghi a forza di colpi bassi, mi dispiace non ci sto'... non ci stò...

martedì 2 dicembre 2008

Prato...che tristezza!!!


Affinche' la nostra citta' non muoia senza lottare
perche' chi aspetta la morte muore piu' volte.......
Noi che abbiamo respirato l'odore dei "cenci" per tutta l'infanzia.
Noi che abbiamo fatto il Buzzi
perchè orgogliosi del suo passato credevamo nel futuro di Prato.

Noi che quando Cristoforo colombo e' sbarcato in America
ha trovato un pratese che vendeva flanella agli indiani.
Noi che gli indiani ora fanno la flanella da se perche' gli s'e' insegnato noi.

Noi che abbiamo aperto la citta'
a tutti gli uomini di buona volonta' di ogni razza e provenienza.
Noi che ci siamo ritrovati anche molti uomini di non troppo buona volonta'
e non abbiamo detto niente senno' si passa anche da razzisti.
Noi invece che razzisti non siamo, ma forse un po' bischeri si..
Noi che stiamo alla televisione e si sente parlare dell'Alitalia.

Noi che stiamo perdendo piu' posti di lavoro che all'Alitalia e che non ci considera nessuno

Noi che non avremo 7 anni di "ammortizzatori sociali" se perderemo il lavoro.
Noi che non blocchiamo le autostrade per protesta
per rispetto di chi usa quell'autostrada per andare a lavorare.
Noi che vediamo la nostra citta' ridotta male, per non dire peggio.

Noi non vogliamo aspettare passivamente, dobbiamo reagire!

Prato deve trovare la forza di reagire con tutte le sue forze,politiche,
industriali, sindacali e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Sindaco, presidenti dell'Unione Industriale, Camera di commercio,
rappresentanti sindacali, e' il momento di unirsi per lottare tutti allo stesso tavolo,
reagire si puo', tardi e' meglio che mai !!!!!
Noi che si poteva fare e non si e' fatto.
Noi che si poteva dire pero' ora e' tardi.
Noi che s'aveva una bella scuola che faceva anche uno spettacolino bellino.
Noi che si dava da lavorare a chiunque ne avesse voglia.
Noi che eravamo una cittadina che poteva anche sviluppare il turismo.


Noi siamo rimasti fregati e famosi solo per i biscotti
e per avere inventato la cambiale che pero', ora nessuno potra' piu' pagare.
grazie per l'attenzione
Roberto Magni
Si vade che siamo proprio "alla frutta",
oggi mi hanno inviato questa mail,
da vera pratese DOC non potevo non postarla...