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venerdì 18 ottobre 2013

Fanculo

Oggi mi va di essere sboccata.
Ho poco tempo per scrivere, ma sento uno smisurato senso di lasciare qui un'ennesima traccia di me e di quello che mi sta ruotando intorno.
Non mi interessa se poi, questo mio post, lo leggerà qualcuno. 
Credo fermamente che fino a che il mio punto. it non tornerà ad essere un punto.com, se mai ci tornerà, pochi potranno leggere quanto sto scrivendo ultimamente.
A parte chi mi ha messo in questo casino qui, ovvio.
Probabilmente, a fine vicenda, a fine rivoluzione, a fine quel che volete, riesumeranno le mie parole, e qualcuno dirà "Hai visto poverina cosa aveva scritto allora!!"
Bene, sappiate fin da subito che se passate di qui in ritardo, nel medesimo momento in cui leggerete quello che un dì, ovvero oggi, avevo scritto, non mi interesserà assolutamente sentire il vostro "poverina".
Anzi, guardate bene a come vi esprimerete.
I commenti del dopo, a cose avvenute non servono proprio a niente.
Il fatto è che mi avete lasciato sola, chi lo ha fatto di proposito e chi lo sta facendo per libera scelta.

Certo, rispetto la vostra libera scelta di cacarvi sotto dalla paura, perché in fondo di questo si tratta, ma vi prego, se non mi avete cercato fino ad'ora, non lo fate neanche dopo, perché sarò io in quel momento ad ignorarvi.
Non c'è peggio cosa di un branco di pecore che si emozionano sempre a fatto avvenuto.
Visto che eravate troppo impegnati ad occuparvi del vostro orticello, prego, tornate da dove siete venuti e lasciatemi sola con me stessa.
Le emozioni cari miei, sono la vera malattia dei nostri tempi, con le emozioni ci hanno preso nel sacco, con le emozioni hanno artefatto gli avvenimenti del nostro paese. E mentre con una mano sul cuore guardavate la televisione ed eravate troppo occupati a vedere programmi demenziali e a riempirvi la vita di cose effimere, c'è chi organizzava il teatrino per nascondervi cose assai più importanti.
E allora vi domanderete "cavolo, ma dove eravamo, a cosa stavamo pensando?!"
Signori miei, la cronologia dei nostri tempi è stata gestita ad arte solamente con tante chiacchere, puro sentimentalismo di scarso livello, basato sull'enfasi delle nostre emozioni.
 
Marketing all'ennesima potenza.
Non incidono più i fatti, gli avvenimenti, quello che resta alla fine sono solamente le opinioni, sono questi ultime che hanno fatto e faranno la storia.
Opinioni tra l'altro, manipolate da chissà quale burattinaio.
Fanculo.

mercoledì 2 ottobre 2013

Come da copione

Qualcuno ha detto che la vita è un palcoscenico, niente è  più vero di questa frase. In effetti se fossi sempre coerente con  me stessa, una delle prime cosa che farei, sarebbe quella di liberarmi per sempre dalla schiavitù della tinta per coprire i capelli bianchi, iniziando a dare respiro ai capelli sale e pepe.
La seconda, limitare il  mio armadio a solamente tre vestiti per stagione, tutti uguali, di colore bianco.
Sai che liberazione,  forse sarei la brutta copia di Tiziano Terzani, ma vuoi mettere, niente più  pensieri della serie “oddio cosa mi metto”,  semplificherei così anche i lavaggi in lavatrice.  Ma poiché ancora non sono libera del tutto di essere me stessa, il relazionarsi con gli altri a volte comporta anche a dover scendere a dei compromessi, ho deciso quindi che per il momento cavalcherò l’onda e farò  l’attrice. Si l’attrice, quella che recita e lo fa anche bene s’intende. 


“Come va?” “Bene,grazie!”
“Che fai di bello ultimamente?” “Le solite cose, grazie. Alti e bassi come sempre…”
E’ così che in fondo la gente ti vuole, no?
Ogni tanto mi piace soffermarmi  davanti allo specchio, mi guardo, penso che tutto sommato non starei così male con i capelli sale e pepe. 
Forse sarà questa fase della mia vita che mi porta a riscoprire l’essenziale. Citazione poco felice, mi ricorda il vincitore di San Remo 2013, ma il ticchettio della tastiera la pretende. Ecco, adesso mi verrebbe in mente una vecchia canzone di Raf, ma meglio finirla qui.
Ho ridotto tutto ai minimi termini, il tutto per poter arrivare in fondo a questo particolare capitolo della mia vita. Niente più tacchi, niente gioielli, niente di niente. Solamente un po’ di profumo sul collo e sui polsi, a quello ancora ci tengo. Ultimamente, per la gioia di mio marito, ho fatto uno sforzo di non poco conto,  sono riuscita a resuscitare qualche gonna lunga. Chissà  quando  arriverò in fondo a questa storia, se tornerò ad essere quella di una volta. Non penso, credo proprio di sapere  già la risposta.

Ridere quello no, nei momenti giusti lo so fare ancora, e bene. 
Alla faccia di chi mi vuole male.
Hai una storia brutta da raccontare, e con questo?
Ma chi vuoi che ti stai ad ascoltare, la gente ha da lavorare, c’è la crisi.
Se hai un problema, chi è che non ha problema di questi tempi.
E poi basta sapersi rialzare, tirare su la testa,  guardare avanti,  non pensare al passato e nemmeno al  futuro, basta vivere solamente  il presente.
Ah ecco, grazie.
Questo passaggio, lo avevo dimenticato.

Farò ancora l'ennesimo sforzo. 
Cercherò il vuoto con la meditazione interiore, mi cullerò di training autogeno, e trascorrerò il  tempo libero invece che sul divano, nella posizione del Loto sul tappeto.

E quando 
 sentirò l'ennesima sirena dell' ambulanza, passare nelle vicinanze di  casa mia, farò finta di niente.