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lunedì 30 giugno 2014

Tempo di raccolta

Sento che sta per accadere qualcosa.
Fuori c'è un temporale, una volta adoravo i temporali, adesso ne ho quasi paura. Non so perché sono passata di qui, sono stanca, ho la testa confusa e sono decisamente di malumore. Domani é lunedì, sento di avere davanti a me una settimana decisamente impegnativa, ma avverto anche di non avere piú la capacità di recuperare le mie forze fisiche e mentali.
Il fatto è che sono sola, e mentre il mondo va in malora, mi ritrovo per l'ennesima volta sprofondata nelle sabbie mobili, piú che mi agito e più che vado a fondo.
Vedere i segni di questa rivoluzione silente sulla carne dei miei familiari, non mi aiuta.
Segni di offuscamento, di lucidità mentale lasciata chissà in quale cassetto, intolleranza, arroganza,sgomento e rabbia, questi sono i sintomi più innocui di questo "morbo" che ci sta attanagliando uno alla volta. Poi a qualcuno va anche peggio, e riesce a trovare la sua pace assoluta solamente nei pressi di un binario ferroviario.
Anche ieri un altro uomo ha deciso di farla finita così.
Poi ci sono anche quelli che si ammazzano tra di se, e anche se sarebbe tutta un'altra storia, la causa di tutta questa follia, è sempre la solita.
Ed io sono qui, nella parte del burattino. Stanca di aver tirato già troppe giacchette, di certo insistere adesso non ha più senso.
Fino a che non avró una prova tangibile e indiscutibile, le mie richieste, oramai é chiaro che non potranno essere accolte.
Rassegnata, quindi aspetterò ancora un po', magari il tempo per riprendere una boccata di ossigeno in questa lunga e profonda apnea.
Quel che basta per prepararmi un discorso intelligente. Poi al resto ci penseranno i burattinai, ovvero quelli che a piene mani e con tutti mezzi possibili, hanno volutamente seminato il caos in ogni angolo remoto della terra.
Adeso prepariamoci che il tempo di raccolta sta per arrivare.

martedì 17 giugno 2014

Miliardesima prova.

Cara magistratura, caro Alfano, cari tutti quanti siete.
Se per caso passate da questa parte, pensate a me come ad una donna di quasi cinquant'anni oramai disillusa. Come quando siamo stati abbandonate dall'uomo della propria vita, all'inizio dopo lo scotto, si cercano sempre mille scusanti. Poi col tempo ci si rende conto di essere state accantonate per sempre e si impara a vivere senza. In questo momento ho imparato che del vostro genere di giustizia si può anche fare a meno, in qualche modo si sopravvive, certo non era la vita che avevo sognato, ma a dire il vero io la vita non me la sono mai sognata perché ho trascorso gran parte del mio tempo a combattere contro i miei mostri. Adesso prendete pure tutto il tempo che vi occorre, tanto questo post non lo leggerete mai. Passavo di qui, provavo semplicemente a scrivere qualcosa, per vedere l'effetto che fa, 
s c r i v e r e  q u a l c o s a  s o l o   p e r  m e   s t e s s a
toc toc... c'è nessuno?
Ci sono io e l'hacker , il mio compagno invisibile, io e lui, lui ed io, 
sempre insieme come i fratelli siamesi, 
indivisibile.

Basta, sono stanca, anche di scrivere.

martedì 22 aprile 2014

Elettricità

E' inutile aspettare le parole giuste per scrivere qualcosa che abbia un senso. 
L'illusione della mia esistenza passata è terminata già da tempo, e ancora non mi è stata data la possibilità di guardare con ottimismo la mia esistenza futura, se mai ce ne sarà una.
Penso solamente al presente, a tutti quelli che stanno vivendo con me questo momento importante della nostra storia, a quelli inconsapevoli, a quelli che fanno finta di niente perché sono dei codardi, a quelli che  fanno finta di niente perché, consapevoli, stanno portando avanti la loro battaglia in silenzio.
Ancora non so chi sono e cosa questa elettricità nell'aria mi ha fatto diventare, conosco solamente quello che non voglio essere e il mio obiettivo finale è quello di  fare di tutto per non essere ingoiata da questo morbo invisibile.
Da quale parte stare, in questa guerra di fantasmi, ancora non l'ho capito, credo di voler solamente stare dalla parte della verità.

Per il resto fate voi, come sempre.