..."nell'educazione della prima infanzia vedo padri e madri che promuovono un'educazione fisica e un'educazione intellettuale, ma non un'educazione emotiva, che è poi l'educazione dei sentimenti, delle emozioni, degli entusiasmi, delle paure. Tutte queste cose il bambino se le organizza da sé come può e soprattuto con gli strumenti che non ha.
Tra una palestra e un corso di nuoto perché bisogna crescere con un bel corpo, tra una spiegazione ora sbrigativa, ora articolata, ora un po´ imbrogliata perché bisogna diventare intelligenti, quanto passa tra genitori e figli di quella comunicazione indiretta per cui si sente nella pancia, prima che nella testa, che del padre e della madre ci si può fidare, perché li si avverte al nostro fianco nei primi movimenti un po´ impacciati della vita? Cura del corpo, cura dell´intelligenza, ma quanta cura dell´anima?
Qui gli adulti annaspano un po´. E veicolano l´amore attraverso le cose che in abbondanza acquistano per soddisfare quei desideri infantili che vanno a occupare il vuoto di comunicazione che già manifesta i suoi primi segni nella svogliatezza, nell´indolenza, nella pigrizia, nella ribellione e, nei casi più gravi anche se meno eclatanti, nella rassegnazione depressiva.
Quel che si può avvertire in questo periodo, caratterizzato da sovrabbondanza di stimoli esterni e carenza di comunicazione sono i primi segnali di quell'indifferenza emotiva, oggi sempre più diffusa nei giovani, per effetto della quale non si ha risonanza emozionale di fronte ai fatti a cui si assiste o ai gesti che si compiono.
E tutto ciò perché? Perché manca un'educazione emotiva: dapprima in famiglia, dove i giovanissimi trascorrono il loro tempo in quella tranquilla solitudine con le chiavi di casa in tasca e la televisione come baby-sitter, e poi a scuola quando, sotto gli occhi molto spesso appannati dei loro professori, ascoltano parole inincidenti che fanno riferimento a una cultura troppo lontana da ciò che la televisione ha loro offerto come base di reazione emozionale.
E così la loro sensibilità fragile, introversa e indolente che la scuola si guarda bene di educare, tracolla in quell'inerzia a cui li aveva allenati l'apprendimento passivo davanti al video e oggi davanti a internet, con frequenti fughe nel sogno o nel mito, nella ricerca neppure troppo spasmodica di un'identità, di cui troppo presto si dubita di poter reperire la fisionomia per incapacità di rintracciare radici emotive proprie.
Il tutto condito da un acritico consumismo, reso possibile da una società opulenta, dove le cose sono a disposizione prima ancora che sorga quell'emozione desiderante, che quindi non è sollecitata a conquistarle, e perciò le consuma con disinteresse e snobismo in modo individualistico, dove il pieno delle cose sta al posto del vuoto delle relazioni mancate.
"L'ospite inquietante" - Umberto Galimberti
14 commenti:
e per il momento....ma solo per il momento non aggiungo altro, questo argomento mi appassiona troppo...
p.s. Per i genitori vogliosi di leggere consiglio "I figli non crescono più" di Paolo Crepet
non è mai come un buon libro, però secondo me questo video (http://www.youtube.com/watch?v=cXSjHLKpqlU&feature=player_embedded)esplica la causa dell'educazione che ricevono i nostri figli(dal min.1.30 al min.2.48)
@do ut des: Ho visto il video, indubbiamente il lavoro tutto il giorno fuori casa penalizza la famiglia, dobbiamo sempre delegare i nostri i figli a qualcuno o qualcosa.
Capsico che siamo genitori frastornati, nessuno sarà mai un genitore perfetto, ma come ho scritto precedentemente non si puiò scaricare tutto sulla società e stare ad aspettare che passi il treno giusto che ci cambi la nostra vita.
Qualcosa possiamo anche cambiarlo noi, a me il vittimismo non mi è mai piaciuto.
Non mi va di fare la maestrina dalla penna rossa, l'educazione dei figli è fatta di tante piccole cose, non solo di tempo, ma anche di rispetto verso il figlio, di generare in lui autostima.
i genitori fino alla preadolescenza sono il primo modello di ESEMPIO dal quale inizieranno a prendere riferimenti per costruire il prorprio carattere, poi dopo viene anche la scuola.
Se non abbiamo rsipetto per loro, loro non ne avranno mai verso di noi.
Ma questa è un'altra storia.......
p.s. ho visto che nel tuo blog, mi hai dato i compiti da fare, se non ce la faccio stasera, passo domani.....
Anche a me non piace essere compatito.
Sono interessanti le tue prime tre righe....che dici vogliamo cominciare ad analizzarle bene?
Mi sembra che ci sia insita la causa primaria di tutto quello che viene scritto dopo.
Purtroppo oggi si scambiano gli effetti per le cause; non c'è mai voglia di scavare a fondo perchè si ha paura di trovare qualcosa che non ci piace.
Lascia stare i compiti, non importa, non voglio essere tedioso con un argomento che ormai ho capito non essere di tuo gradimento, ma sabato sera ti aggiorno su alcuni sviluppi interessanti su altri argomenti.
P.s. Secondo me molti problemi di visualizzazione del tuo blog derivano dal campanello "KuruKuru" :-)
...io credo che ognuno vuole vedere quello che vuole vedere.
Non ti ho detto che non hai ragione, sono la prima a dire che l'uomo è logorato dalla mancanza di tempo da dedicare a se stesso e alle cose più care.
Io sto dicendo che si puo' fare altro oltre che dare colpa "alle cause primarie". Pero tu questo non ti piace sentirlo, la colpa è sempre fuori casa nostra.
Marco, probabilmente non ho voglia di scavare fino in fondo, su questo hai ragione, ho dato una sbirciatina ed ho fatto finta di nient, o quasi.
Ma non è che non ho un motivo per questo.
Vedi , per me è come vedere tante persone, ognuna crede di avere la propria verità, giusta o sbagliata che sia.
Tra di queste ci siamo anche io e te.
Marco noi siamo dentro una scatola, non appena riusciamo ad aprirne una, eccone un'altra ancora più grande da aprire. Appena hai aperto pure quella, eccone un'altra ancora.
In questo momento sono molto confusa, non mi fido di nessuno se non di me stessa e mi domando che senso abbia durare fatica ad aprire scatole che non portano forse a niente. Se poi alla fine sempre in una scatola più grande mi ritrovo.
Nel frattempo che io ho durato una fatica bestia ad aprire scatole, la mia vita è passata ma siccome ero troppo occupata a cambiare il mondo non sono riuscita a dare il meglio di me stessa a chi mi era vicino.
Se aspetto che ci sia la rivoluzione , che il mondo cambi in meglio, mia figlia intanto sarà cresciuta allo stato brado perchè io ero occupata, io e te forse saremo già morti. E la mi missione di genitore -nel mio caso -è fallita.
In ogni modo ci tengo che non mi ritengo la signorina sò tutto io, probabilmente sono un pessimo genitore, mia figlia avrà i soliti problemi di tutti ed io avro' fallito di brutto lo stesso. Pero' ci ho provato.
Ma per tornare a parlare delle cause primarie... ammetto che per me è roba troppo grossa. Qui in rete tutti hanno ragione, tutti hanno le loro verità, ma lo scemo allora chi è?
Forse sono io.
E poi dove ci sta una verità, eccola ancora lì...la fila del gregge, il branco, dove molti perdono la capacità di analisi, l'obiettività.
Non posso partire per un lungo viaggio senza capire dove sono adesso, ed io questo non l'ho capito bene neancora.
Io non ti voglio compatire. Mi fai i post provocatori e di certo non ti posso scrivere due righe e basta.
Ciao Marco, a sabato...
p.s. il campanellino kurukuro? mah...non saprei, di fatto è che ci sono tanti altri con i miei soliti problemi da diversi mesi, basta andare nel forum dell'assitenza.
A quetsi giorni meglio pero', mi hanno disabilitato l'accesso con un indirizzo secondario che avevo...chissà....se poi risuccede provo a levare il campanellino.
Probabilmente non sono bravo con la tastiera ad esprimere quello che vorrei dire a parole.
Quindi lo scrivo in maiuscolo "SONO D'ACCORDO CON TE".
Alla fine ho capito che la specie umana ha un grosso problema di fondo l'"EGOISMO", bada bene, ho scritto SPECIE, QUINDI NESSUNO ESCLUSO.
Nessuno di noi riesce a vedere la totalità, il tutto, abbiamo sempre una visione frazionata.
Per questo ognuno ha ragione a modo suo, tutti siamo nel giusto e nessuno ha torto.
A questo punto la missione più importante è quella che dici tu....
Che insegnamento dobbiamo dare ai nostri figli?
Che visione dobbiamo proporgli?
Quella individuale che porterà sicuramente alla rovina del tutto o viceversa?
Sempre secondo me, si intende (purtroppo)
;-)
Poco ti posso dire sull'insegnamento che dobbiamo dare ai nostri figli, ma penso che la prima regola sia quello di essere coerenti col nostro modo di vivere.
Cosa assai difficile.
La visione da dargli? Domanda da 100 punti...me lo domando sempre anch'io.
Non sò come sarà il futuro, voglio pensare solamente che i nostri ragazzi saranno persone consapevoli e coscienziose.
Persone anche loro con i loro limiti ma con la voglia di guardare avanti, di pensare con la proprio testa, magari con una mano sul cuore un po' più di noi.
Forse saranno un pò meglio di noi, magari i loro figli lo saranno ancora un po' di più...vorrei che fosse così.
E' vero che siamo individui di fondo egoisti ma è anche vero che tutti alla fine abbiamo bisogno di amore.
...e non mi dire SONO D'ACCORDO CON TE...
mi sembra che mi dai ragione...da noi la ragione si dà ai BISCHERI..... :)
Perchè...non si puo essere d'accordo?
Ti ho appena detto che nonostante tutti i problemi che ho approfondito, alla fine c'è sempre la barriera "UMANO" e quindi è inutile arrabbiarsi. Il problema bisogna cercarlo dentro noi stessi. Presumo che tu abbia letto il mio post sotto quello che hai commentato ieri sera.
Tiziano Terzani in una delle sue ultime interviste disse: "Non è la cura che cerco ma la guarigione...e la guargigione è nell'EQUILIBRIO".... io vorrei riuscire a dare a mio figlio l'equilibrio
L'equilibrio, già... Terzani ha detto una santa verità...
Marco hai visto quel quadernino che hanno regalato le maestre ai nostri bambini?
Leggi dentro la poesia...
Indovina quale sarà il mio prossimo post...
Si l'ho letto adesso.
Scommetto un post del tipo....Il Pero fà le pere e il Melo fà la mele
no...lò chiamerò se non puoi essere un'anguria sii un melone...
Io ne ho già ampiamente parlato sul mio blog...credo che le colpe siano da dividere in parti uguali. Sbaglia la famiglia, la scuola, la società tutta. Ognuno delega a qualcun altro...I figli ne pagano le conseguenze. Non c'è sinergia , non ci si siede intorno ad un tavolo e se ne parla come si deve.
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