Pagine

domenica 20 settembre 2009

Eccomi qui...

Eccomi qui... sono tornata da circa due settimane dalle mie vacanze, avevo voglia di scrivere due righe ma ho preferito prima mettere un po' di ordine alle mie foto.
Volevo pubblicare qualcosa che mi aiutasse a descrivere i miei giorni di vacanze, anche se mi rendo conto che le foto non rendono quasi mai l'idea come la realtà...spero solamente che non siate molto di furia e magari dopo aver letto queste righe provate per un attimo a chiudere gli occhi e ad immaginare quanto ho provato a descrivere...

In queste settimane sono stata veramente bene, solitamente le mie ferie le trascorro fuori dell'Italia, possibilmente in località poco turistiche e conosciute.
Non perchè non adori l'Italia, tutt'altro!
Ma è solamente il fatto che essendo obbligata a prendere il mio periodo di riposo nel mese di agosto, trovo difficoltà a trovare posti sperduti, incantati, fuori dal mondo.
Sarà che sono abituata male, più di trenta anni mio padre mi insegnò ad amare il mare, col suo piccolo gommone partivamo per le più belle spiaggie dell'Argentario, allora ovviamente era diverso anche lì, non occorreva spostarsi tanto per trovare una bella spiaggia deserta.
Ricordo tra le dune deserte di sabbia i gigli di mare che facevano capolino, non li coglievo ovviamente, già allora ero rispettosa verso la natura, mi limitavo solamente ad osservarli...
Conoscevo tutti i tesori che la spiaggia sapeva regalare e col tempo imparai che quei sassolini così leggeri che vedevo sempre sulle mie spiaggie solitarie non erano altro che "pietra pomice"... allorchè da bambina astuta, mi venne l'idea di raccoglierne in quantità esagerata per poi tornare al mio campeggio e aprire lì un' attività "commerciale" per poter sostenere i mie piccoli acquisti di gelati e giornalini vari.
Sorrido pensando alla mia postazione all'entrata del viale del campeggio: una stuoia da spiaggia con un bel cartello "PIETRA POMICE PER I CALLI", tutti quelli che passavano si fermavano e ridevano, ma qualcuno comprava anche.
Ovviamente ero una pioniera nel settore, i miei amici coetanei "imprenditori" si limitavano a vendere giornalini usati, magari qualche bella conchiglia, ...ma la pietra pomice per i calli, quella no, la vendevo solamente io... :D
A parte questa parentesi degli inizi della mia carriera nata e morta nei pressi dell'Argentario, volevo tornare a descrivere il mare che ho imparato ad amare allora, spiaggie lunghe e deserte, nessun ombrellone, nessuna sdraio, nessun asciugamano attaccato l'un con l'altro, solo pace e silenzio. E se anche ero sola con i miei genitori e non avevo bambini con cui giocare, ero serena e stavo bene perchè potevo fare dei bagni con un'acqua spettacolare...
Da allora per me, se devo andare in una località balneare particolarmente turistica e affollata, in qualche modo mi adatto ma per me non rappresenta il mare come l'ho io dentro la mia testa.
Se dico "vacanza", non riesco ad accontentarmi, cerco sempre quella pace e quel silenzio di allora. Io amo il silenzio, lo adoro.
Amo infinitamente la natura e i suoi rumori, i suoi profumi, mi sento pienamente parte di lei.
E quindi con il nostro camper e un piccolo gommone motorizzato (praticamente un tender) ci spostiamo dove abbiamo quasi la certezza di ritrovare questo tipo di atmosfera così gratificante.
Da considerare inoltre che fortunatamente per le mie tasche, il costo della vita (ristoranti, campeggi, etc...) all'estero è inferiore a quello dell'Italia, per assurdo più che ti allontani e meno spendi, quindi sei ancora più soddisfatto.
A questo giro in particolar modo, sono tornata con un di amaro in bocca, ricordo l'ultima mattina della mia vacanza quando abbiamo fatto l'ultima uscita in mare con il gommone.
In mare essendo già settembre e collocati in una zona poco turistica, eravamo solo noi.
Nessuna imbarcazione all'orizzonte, solo una piccola barca di un pescatore, e poi solo l'azzurro del cielo e del mare. La luce di settembre è calda, risalta ancora di più i colori. Noi tre silenziosi in una maniera insolita, forse malinconici, probabilmente pensavamo tutti alla nostra voglia di rimanere lì ancora per un , abbracciati a quel lembo di mare e di terra, ai gabbiani, al profumo di salsedine.
Dopo l'ultimo bagno con la fotocamera ho fatto un'infinità di foto, ma infine ho chiuso gl'occhi ed ho cercato di imprimermi tutto quello che c'era di ricordare nella mia testa.
Kastri, ti voglio ricordare così, spero solamente che rimarrai come sei ora, una piccola spiaggia e un piccolo gioiello del mare Egeo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Da queste parole e dai ricordi si sente il respiro della tua anima. Bellissimo post. Complimenti.

Tracce Indelebili ha detto...

Grazie Enzo, ho piacere che ti siano arrivate in qualche modo le mie parole...

giardigno65 ha detto...

che foto ! davvero un gioiello !

Nicole ha detto...

Bellissime foto e bellissimo posto. E' traumatico dover riprendere la vita di sempre, dopo tanto Paradiso.

Tracce Indelebili ha detto...

@Nicole
In effetti, si tornare è tato un po' traumatico... ma ora mi sono già ripresa!!! :D

Posta un commento