Pagine

martedì 27 luglio 2010

A tale sfida bisogna rispondere.

...Più intensa è la sfida, più grande è l’energia necessaria per affrontarla. L’angoscia è questa sfida. A tale sfida bisogna rispondere. Ma se uno risponde fuggendo, cercando conforto, allora dissipa l’energia di cui ha bisogno per affrontarla.
Non vi è scampo; non vi è scampo perché, se uno tenta di fuggire, l’angoscia resta sempre, come un’ombra, come un volto, non lo abbandona mai: perciò restate con essa, senza alcun movimento del pensiero. Se uno fugge, non l’ha risolta; ma se resta con essa, senza identificarsi con essa – perché è quella sofferenza – allora tutta l’energia è presente per affrontare la cosa straordinaria che sta accadendo. Dalla sofferenza viene la passione.

C’è una soluzione, c’è una fine all’angoscia, c’è una fine della paura ... completamente. Soltanto allora vi è la possibilità di conoscere che cos’è l’amore. Uno pensa che imparerà qualcosa dalla sofferenza, che vi è una lezione da apprendere dalla sofferenza. Ma quando osserva la sofferenza in se stessa, senza fuggirne, ma rimanendo totalmente con essa, senza alcun movimento del pensiero, senza nessun sollievo o conforto, ma aggrappandosi completamente a essa, allora vedrà compiersi una strana trasformazione psicologica.
L’amore è passione, che è compassione.
Senza quella passione e quella compassione, con la sua intelligenza, l’individuo agisce in un senso molto limitato; tutte le sue azioni sono limitate.
Dove vi è la compassione, l’azione è totale, completa, irrevocabile.


-Dalla negazione viene il positivo chiamato amore - 1977 -Jiddu Krishnamurti- 





sabato 3 luglio 2010

Responsabilità

...Vedendo tutto ciò, la confusione, la grande infelicità, il senso di enorme malessere, ogni serio indagatore direbbe che è possibile trasformare questa società solo se l'individuo trasforma realmente se stesso, ovvero se si rigenera dalle fondamenta. La responsabilità di questa trasformazione ricade sull'individuo, non sulle masse o sui preti, sui templi o le chiese, ma su ogni essere umano consapevole di questa spaventosa confusione politica, religiosa ed economica.

(Jiddu Krishnamurti -Un modo diverso di Vivere)