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sabato 29 novembre 2008

Frizza al prosciutto cotto

Ecco un modo di improvvisare qualcosa di nuovo in cucina:

Ingredienti per una persona:

2 uova

3 cucchiai di salsa pomodoro

1 fetta di prosciutto cotto

2 fette tagliate fine di Edamer

origano q.b

olio

sale

Mettete sul fuoco una padella antiaderente con un pochino di olio
e mentre questa si riscalda,
in una ciotola sbattete le uova bene bene,
aggiungete una puntina di sale,
e al momento giusto
versate tutto nella padella per fare così una bella frittata.
A cottura ultimata prendete la frittata e mettetela nel piatto,
aggiungete e stendete sopra la salsina di pomodoro la quale avrete precedentemente
mescolato con un goccino di olio, sale e origano.

Dopodichè mettete la fetta di prosciutto cotto sopra e per ultimo le fette di Edamer,
magari con le mani prima le fate a pezzetti piu' piccoli,
tanto per dare al tutto un'aspetto a mo' di pizza.
Infine spolverate con un pò di origano.

Coprite con un piatto e riscaldate il tutto nel micoroonde
quanto basta per far fondere il formaggio,
servire subito bello caldo.


Se siete arrivati fino a qui... ci avete creduto sul serio?
Per un momento mi sono voluta immedesimare in tutti quelli che come la mia amica Aurelia si prodigano in nuove e vecchie ricette e pubblicano sui loro blog i loro piccoli e piacevoli sforzi.

Non so come mi sia venuta fuori questa uscita ma stasera era una di tante quelle sere in cui sono tornata tardi a casa e mentre cuocevo la pasta, pensavo a come fare in maniera un po' diversa la solita frittata con quelle poche cose che avevo nel frigo.

Quando ho preparato il tutto e l'ho portato in tavola a mio marito e mia figlia, contrariamente a come pensavo non hanno fatto cenno di "schifo" ma mi hanno chiesto che cosa era.

Ci ho pensato due secondi e spontaneamente ho detto:
"Frizza, questa si chiama FRI-ZZA" (ovviamente perchè un po' frittata e un po' pizza!! ;-)).
A questo punto mio marito ha detto, "aaaah....questa è una ricetta della tua AMICA BLOGGER (si Aurelia sei proprio te), macchè dicevo io, e lui insisteva....."no no.....l'hai vista sul suo blog e te l'hai rifatta..."
A questo punto mi sono messa davvero a ridere e mi si è accesa una lampadina...."quasi quasi gli faccio uno scherzo all'Aurelia" ho preso la fotocamera, o fatto un paio di scatti (nel mentre mi rotolavo per terra) e già pensavo a cosa avrei scritto nel mio prossimo post.

Eccomi qui, scherzona e burlona come sempre, comunque a parte gli scherzi il mio voleva essere sopratutto un complimento a tutto l'operato che c'è nel mondo dei cuochi-bloggers. Non pensavo che ci fossero dei blog così carini e professionali.
Che altro posso dire, che stasera sono andata a comprare gli spinaci perchè domani a pranzo voglio fare le spinacine dell'Aurelia con le mie manine.
State tranquilli questa sarà la mia e ultima ricetta su Blogger.
Un saluto e un grazie di cuore alla mia amica Aurelia e a tutti i suoi amici che cliccheranno per sbaglio sul link del mio post.

P.s. Comunque la FRIZZA non è poi cosi tanto male....... ;)

venerdì 28 novembre 2008

Pillole di Saggezza

Domandarono al Dalai Lama: “Qual è la cosa che La sorprende di più dell’umanità?”
Risposta::
” Gli uomini, perché perdono la salute per guadagnare soldi, poi spendono i soldi per riavere la salute.
E per pensare con ansia al futuro si scordano del presente, quindi finiscono per non vivere né il presente né il futuro.
E vivono come se non dovessero mai morire… e muoiono come se non avessero mai vissuto”

****consigli per l'uso: riflettere dopo aver letto, grazie****

giovedì 27 novembre 2008

Che fatica...


Saranno questi virus stagionali, sarà che risento di tutto lo stress che ho avuto ultimamente, sarà che inizio ad avere una certa età....ma questi giorni vado proprio a rilento!!

Avrei proprio di stare a casa mia, magari sul divano con un bel libro in una mano e nell'altra una bella tazza di thè caldo.

O magari sconnettermi del tutto dal resto del mondo e stare mezza giornata davanti al computer... Ma non si può......

P.s. Ieri il mio blogghettino ha festeggiato il suo primo mese di vita!!

Storie di una ranocchia

Stamani ho trovato tra le mie mail, questa storiellina....potrebbe essere adatta ai bambini che frequentano le scuole "I Ciliani" di Prato visto che proprio la ranocchia rappresenta la mascotte ufficiale della scuola. Naturalmente deve essere spiegata dai genitori. Non mi sembra troppo impegnativa...(neanche per i babbi e per le mamme) ;)

P.s. Per chi lo desidera posso inviare la storiellina in formato powerpoint.

lunedì 24 novembre 2008

La Grande Domanda

"Se eri un bambino negli anni 50, 60 e 70
Come hai fatto a sopravvivere ?

1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema.
Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile .
9.- La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia
(si, anche con il papà ).
10.- Ci tagliavamo , ci rompevamo un osso , perdevamo un dente , e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti , pane olio e sale , pane e burro , bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...
12.- Condividevamo una bibita in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi , televisione via cavo con 99 canali , videoregistratori , dolby surround , cellulari personali , computer , chatroom su Internet ... Avevamo invece tanti AMICI.
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis , si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma .
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17.- Avevamo libertà , fallimenti , successi , responsabilità ... e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere ? Ed a crescere e diventare grandi ? .
Se appartieni a questa generazione , invia questo messaggio ai tuoi conoscenti della tua stessa generazione …. ed anche a gente più giovane perché sappiano come eravamo prima..."
Questa messaggio mi è arrivato dalla mia amica Cinzia proprio stasera....mi sono detta...perchè non postarlo?
Proprio oggi che i telegiornali riportano la notizia di un clochard bruciato da quattro ragazzi perchè erano in preda alla NOIA.

No comment....

domenica 23 novembre 2008

E' proprio bello essere mamma...

Ci sono dei momenti in cui vorresti "congelare l'istante" per poi poterlo riassaporare più volte, momenti dove senti che l'amore non è solo una parola buttata al vento e via ma esiste veramente e ti fà traboccare il cuore di gioia.

E' bello quando qualcuno si preoccupa per te sopratutto se a farlo è tua figlia che sta crescendo e diventando una donnina.

Poche sere fà ero in preda ad un virus stagionale, un po' di temperatura, mal di testa, constantemente infreddolita. Per questo motivo mentre preparavo da cena facevo la spola tra il termosifone bello caldo e i fuochi della cucina.

Mentre mi provavo a grattare del formaggio mia figlia apparecchiava la tavola finchè lei mi osserva e con un tono di voce quasi "materno" mi dice: -"Cosa preferisci grattare il formaggio o stare a riscaldarti al termosifone? Vai.... lo gratto io il formaggio!!".

Ho eseguito subito il comando, compiaciuta dal fatto che a questo giro ci eravamo scambiati i ruoli. E' proprio bello essere mamma.

Ferrari Day 2008


Un momento di concentrazione per favore....
anche Pimpinello vuole la sua parte....
Ecco due foto scattate al Mugello in occasione del Ferrari Day....

mercoledì 19 novembre 2008

Non è mai troppo tardi - The Bucket List

Non è mai troppo tardi è un film del 2007 diretto da Rob Reiner con Jack Nicholson e Morgan Freeman.
Tranquilli, non è che adesso intendo fare recensioni, per l'amor del cielo.....il mio è solo un consiglio per tutti quelli che come me amano passare in compagnia della propria famiglia un po' di tempo a vedere insieme sul divano un bel film.
"Non è mai troppo tardi" sebbene la trama sia semplice e intuibile, riesce in ogni modo a lasciare dentro di noi un messaggio. Da vedere.
"Trova la gioia nella tua vita…"
"...E' difficile capire il valore della vita di una persona.

C'è chi dice che viene misurato da quelli che lo sopravvivono.

Qualcuno crede che si possa misurare nella fede, qualcuno dice nell'amore, altri dicono che la vita non ha proprio senso.


Io?...Io penso che uno misura se stesso in base alle persone che si sono misurate su di lui..."


dal film "Non è mai troppo tardi"

sabato 15 novembre 2008

Vento


Soffia, lento, caldo, profumato

Soffia, forte, freddo, pungente.

Soffia, distrugge, percuote, scompiglia, si calma.

Soffia.

E' il vento.

E' come l'amore.

Non lo vedi, ma è li e ti travolge in un attimo.



(Anonimo)

venerdì 14 novembre 2008

La storia delle "mie" cose.

A volte capita che mentre stai leggendo un libro o guardando un film ti accorgi di aver trovato pensieri uguali ai tuoi ed allora avverti dentro di te una vibrazione calda e piacevole, ed ecco che dici: "E' vero, la penso pure io così!!"
Quando Marco mi ha fatto conoscere il filmato "La storia delle cose" (io lo avevo messo su dvd, così me lo sono guardato con tutta la famiglia sul divano), mi è successa la stessa cosa.
Ogni tanto ci vuole un qualcosa che fermi i nostri automatismi quotidiani e che ci porti a riflettere su quello che specialmodo negli ultimi venti anni siamo diventati.
Tutti siamo coinvolti, nessuno è escluso.
Dovremmo soffermarci un attimo e pensare.
Pensiamo a come è cambiata la nostra vita da quando per esempio sono arrivati nella nostra zona i centri commerciali.
Pensiamo se sia giusto andare vanti cosi', tutti a testa bassa oppure se sia giusto provare a riprendere i comandi della nostra vita invece di far decidere ad altri cosa è giusto avere e cosa no.
No, non è una battaglia persa in partenza, credetemi, basta solamente un po' di auto-esame e ricordarci che non siamo soli ma esistono anche altre persone che nel loro piccolo sfidano chi pensa solamente al proprio profitto.
Da sottolineare e questo l'ho sempre detto ai quattro venti, che le nostre piccole e scelte influenzano le GRANDI scelte e per dirla alla spicciola, se noi rifiutiamo certi atteggiamenti e magari siamo di esempio ad altre persone , sono stra-convinta che col tempo possiamo modificare alcune tendenze del "business".
Pensate ai vantaggi se la gente per esempio la domenica andasse piu’ a giro per i musei e meno per i centri commerciali, probabilmente questi smetterebbero di rimanere aperti la domenica.
Riscoprire le nostre città, la nostra cultura, risparmiare evitando di comprare cose inutili, e per chi sta a vendere, lavorare meno per stare con la propria famiglia.
Non è che dobbiamo smettere di comprare tutto quello che ci piace, solamente occorre farlo con coscienza e domandarsi se veramente desideriamo o necessitiamo di quell'acquisto e soprattutto se l'oggetto vecchio che verrà a breve sostituito è veramente da sostituire.
E poi, di questi tempi, se possiamo anche permettercelo economicamente.
Una volta senza soldi non si faceva niente, adesso pur di stare al passo con i tempi non esitiamo a riempirci di bollettini per cose che potevano benissimo aspettare.
Personalmente vengo da una cultura dove mi hanno insegnato che le cose hanno un valore, una storia e a volte, mettendoci un po' di poesia, per me gli oggetti rappresentano ricordi, un pezzo della mia vita.
Non ho voglia di disfarmi di loro così presto solo perché è uscito l'ultimo modello che va di moda adesso.
Una volta (e ancora adesso amo farlo), quando una cosa si rompeva si cercava di aggiustarla, valutando se era il caso di ripararla.
Una volta se nel piatto avanzava qualcosa, era scontato tenerlo da parte per il pasto dopo, inoltre era "peccato" gettare via il pane raffermo.
Provare ad avere un po' di rispetto per quelli che muoiono veramente di fame mentre noi a volte lasciamo marcire la roba nel frigo.
Di questi tempi è anche vero che si può essere scambiati per "tirati", magari alle spalle ci dicono che abbiamo "le braccine corte", ma in fondo noi sappiamo perchè.

E quindi dopo aver guardato questo filmato .....sorrido e osservo i miei stivali con la punta un po' "antica", di certo non saranno all'ultimo grido, ma non me ne frega proprio niente, andranno avanti finchè saranno in ottimo stato.
Infine.... con orgoglio guardo mia figlia col suo zaino e l'astuccio che si porta dietro dalla prima elementare quasi dispiaciuta perché che tra un po' andrà in prima media e quindi dovrà abbandonarli.
Credo di essere riuscita a trasmetterle il messaggio che a sua volta mio padre aveva trasmesso a me.
Sono soddisfatta ma riconosco che non ho fatto niente in confronto a quello che dovrei veramente fare.
Però ci provo, sarebbe bello “passare parola”.

martedì 11 novembre 2008

La storia delle cose


Se avete 20 minuti di tempo, spengete il televisore e guardatevi questo video.

Considerazioni innocenti....

Domenica sera, mia figlia mi aiutava a cucinare la pasta gratinata e mentre mescolava la besciamella mi domanda: "Mamma ma perchè le donne devono fare tutto?" e poi subito dopo"Ma perchè non cucinano gl'uomini?".
Io sospiro.....poi si risponde da se....."Credo di capire perchè...... perchè le donne prima erano schiave e sottomesse agl'uomini e adesso è rimasta questa abitudine, per tutti è normale...."
Ma và........

lunedì 10 novembre 2008

E crescendo impari

E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.

Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,...non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.......e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,nonostante il tuo volere o il tuo destino,in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grandeJonathan Livingston.

E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

Richard Bach

domenica 9 novembre 2008

Oggi festa Ferrari al Mugello

Come poteva mancare mio marito a questo evento.....
Stamani padre e figlia sono partiti alle 7.00, insieme a Marco e Giuseppe con la rispettiva prole.
Chissà come staranno bene.....in effetti anche per chi non è un fan sfegatato della Ferrari è proprio un bello spettacolo, io sono stata a Monza un paio di anni fà e mi è piaciuto.
Oggi però sto a casa da sola, ozio (quasi) completo......prima di uscire gli ho detto "non tornate tanto presto..." ;)

Caro Jury, fai proprio bene ad andartene...

Qualche giorno fà ho appreso dal quotidiano La Nazione che il nostro grande atleta concittadino Juri Chechi ha deciso di lasciare la propria abitazione a causa del degrado inerrestabile della zona del centro. Mi è capitato più di una volta di intravederlo a prendere la macchina nel parcheggio in San Giorgio, difatti a suo tempo mi sono domandata come mai "uno come lui" potesse ancora resistere a tutto questo.
Inutile fare i soliti discorsi, però a me veramente mi si stringe il cuore vedere la mia città in questo stato. Io, che non abito in centro, figuriamoci chi ci abita!
Il centro della nostra città sarebbe veramente un gioiellino (anche artisticamente parlando) se non ci fossero sempre i soliti problemi.
"Bella" immagine che diamo ai turisti che passano da qui.
Un paio di anni fà dei nostri amici di Trento sono venuti a trovarci e per fare due passi ho avuto la bella idea di portarli in centro a piedi.... per farla breve.... passando tra via Franceschini e via Bologna (già zona cinesi), mi sono veramente vergognata per la stato indecoroso dei marciapiedi !!! Che tristezza!!!

P.s. Lancio un messaggio per Michele, che ho scoperto da ieri che legge di nascosto come un sorcio il mio blog:
Ritornando al mio post sui cinesi, come ti ho detto al telefono, la mia considerazione su di loro era di tipo "umano", come la tua di qualche settimana fà quando mi parlavi dei cinesi che sostano per ore al Pronto Soccorso e che a volte vengono trattati come animali.
Sono consapevole che il cinese ha una cultura diversa dalla nostra ma sono anche consapevole che se Prato si ritrova ad essere quello che è ultimamente è grazie a Roma e alla nostra cara Amministrazione Comunale!!! Questo per chiarire!!!

sabato 8 novembre 2008

Ganzo però.....altro che FACEBOOK......

Internet a volte è proprio forte, andando a cercare notizie sulla propria città capita anche di imbattersi con alcuni blog di amici di vecchia data......
Stamani sono rimasta "inchiappata" da un blog che parlava dei nostri amati Cantuccini pratesi.....poi la curiosità.....mi sono detta, questa deve essere di Prato come me.....poi link al proprio blog personale......NOOOOOOO.........ma questa è la mia amica AURELIA!!!!!!
Cara Aurelia, ancora non ho letto quasi niente della tua vita personale, quindi se hai dei ricordi dove parlavi male delle tue amiche delle superiori, bene, sei sempre in tempoooooo.........
Fatti viva.

venerdì 7 novembre 2008

Venti anni, solito posto di lavoro.


Oggi sono 20 anni che lavoro nella stessa ditta.
Ho una mezza intenzione di portare i pasticcini per festeggiare, ora vedo, perché c’è poco da festeggiare. Ma no, non è vero, in fondo il mio posto di lavoro è la mia seconda famiglia.
Il mio collega mi ricorda sempre quel giorno, che arrivai secondo lui “col giubbottino di jeans”, ora poverino, ancora non ha capito che non è possibile che il 7 di novembre una abbia ancora il giubbottino di jeans e poi mi ricordo bene del mio giaccone di panno grigio con righe rosa fucsia e verde smeraldo, spalline grosse, molto anni 80. Ricordo bene la prima volta che ho conosciuto i miei titolari. Sono stata la prima impiegata e come narra la storiella che ancora oggi il boss racconta a tutti i rappresentanti che entrano in ufficio, io sono arrivata inscatolata insieme al computer, poichè mi hanno “presa” dove all’epoca hanno fatto l’acquisto del primo pc aziendale (grazie ad un corso di contabilità che avevo fatto allora).
Per l’occasione il mio titolare cambiò il look all’ufficio, ricordo le mie colleghe che mi studiavano di sott’occhio, ricordo le bolle fatte a mano e la fatturazione di quei tempi…. Dopo un po’ il boss, mi affibbiò il nomignolo “Lallo” visto che sono la piu’ alta di tutti, Lallo ovviamente sta per cavallo. Sopra l’orologio dei dipendenti, da svariati anni, ci sono il mio stemma di famiglia e la mia scarpa, Anche quelle le ha messe il boss, non sono altro che un ferro di cavallo (la scarpa) e una raffigurazione in bronzo di una testa di cavallo (lo stemma di famiglia). Quando passa un rappresentante nuovo il boss fa vedere pure quelli.
Si, avrete capito che ho un titolare un po’ alternativo.
Ricordo bene anche la mia vecchia collega originaria del Trentino, lei bionda, io mora, insieme potevamo fare Striscia la Notizia. Abbiamo lavorato per diversi anni poi lei è dovuta tornare al suo paese di origine ma ci sentiamo ancora. Quando poi siamo rimaste incinte quasi insieme è stato proprio un "bel colpo"….. ( per la mia titolare!!)
Nel 2001 è arrivata la mia attuale collega (bionda pure lei) che non sarebbe altro che la sorella del titolare ma non per questo è peggiorata la situazione, anzi, da quando c’è lei mi “attricco” molto meno col boss perché fà molto da filtro.
E poi le mie colleghe quelle vecchie, quelle nuove, quelle che addirittura non ci sono proprio più in tutti i sensi, purtroppo.
Compagne di viaggio con cui si è scherzato, litigato ma anche pianto insieme.
Ricordo le risate di loro alla cena del mio addio al nubilato con il Nissan Vanette della ditta, io che durante il tragitto mi cambiavo le calze rotte in piedi e che non mi ero accorta della macchina dietro che mi lampeggiava. Ricordo anche del mio matrimonio, la finezza di una di loro che all’uscita della chiesa invece di buttarmi il riso come tutti, mi fiondò un sacchettino intero in faccia.
E poi tutti gli scherzi che abbiamo messo su. Quello più riuscito?
Forse quello fatto con la mia attuale collega ad un rappresentante un po’ esoso che tutte le volte che passava da noi voleva sapere la nostra valutazione su di lui. Un giorno eravamo in tre in ufficio, è stato stupendo vedere la sua espressione quando abbiamo tirato fuori le nostre palette con le votazioni, io avevo 6, la mia collega 6 - , l’altra “n.c.” ovvero “non classificato”. (Palette fatte bene, come quelle dei vigili, manico di legno preso dalle casse di frutta, tondo in polistirolo preso da alcuni scarti e un bel numero rosso fatto col computer. Ne conservo ancora una per ricordo.)
Chissà perché dopo un po’ quel rappresentante non è più passato.... :)
Ce ne sarebbero tante altre da raccontare.
Ovviamente come in tutti i posti di lavoro, ci sono stati anche i momenti brutti, momenti che addirittura volevo licenziarmi.
Però cambiano le scrivanie, cambiano i computer, ma io sono ancora lì.
(Quasi quasi invio questo post alla mia ex collega del Trentino.)

giovedì 6 novembre 2008

Ma chi l'ha detto che i cinesi sono tutti uguali?

Tutte le volte che passo da Chinatown (via Marini e dintorni) mi piace osservarli, come sono vestiti, come sono pettinati, se sono tristi o allegri. Insomma se sono un po' come noi.
Sarà l'occhio "allenato" ma credo di aver dedotto che non sono poi tanto uguali fra di loro come si dice.
E' vero hanno tutti gl'occhi a mandorla ma questo non vuol dire che sono fatti con lo stampino.
Col tempo gli vedo sempre piu' uguali a noi, la signora anziana con i capelli argento con magari chissa' quanti nipoti, il bimbo piccolo che tiene stretta la propria mamma, le ragazzine che girano intorno ai ragazzini, due fidanzatini mano nella mano....insomma saranno anche "cinesi" pero' a volte riconosco che siamo un po' esagerati nelle nostre considerazioni. Staro' diventando troppo buona?

mercoledì 5 novembre 2008

Martin Luther King ieri - Barack Obama oggi


"I have a dream"....... È passato quasi mezzo secolo, ma due bambine dalla pelle nera correranno nei giardini della Casa Bianca. Qualcosa che va molto al di là del sogno del profeta della rivoluzione pacifista dei neri degli Stati Uniti. (citazione)

martedì 4 novembre 2008

Risposte

Perche' uno dovrebbe aprire un blog in un momento come questo, dove sono assorbita così tanto da problemi di natura familiare, magari secondo il pensiero di qualcuno dovrei avere la testa altrove e non pensare a queste cose "frivole".
Beh, è proprio questo il punto.
E' ovvio, anche prima ero a conoscenza che il filo della nostra esistenza è di una fragilità estrema, come si suol dire "oggi ci siamo, domani chissà", ma dopo che aver passato nottate all'ospedale, aver visto la vera sofferenza nei volti delle persone e a volte anche la disperazione, tutto è così ancora più denso.
Spesso penso che a volte il dolore fisico personale o delle persone che ti stanno accanto non è fine a se stesso, non arriva per niente.
Forse è un avvertimento, una scarica elettrica per svegliarci dal torpore della vita quotidiana.
Per me scrivere rappresenta un mezzo per considerare le cose in maniera piu' profonda.
Qualcosa che mi aiuti ad essere non meglio delle altre persone, ma meglio di me stessa.
Scrivere è un modo di lasciare le proprie tracce in questo mondo in modo indelebile.

domenica 2 novembre 2008

Fiera Antiquaria - Arezzo

Venerdì sera un po' per evitare lo scampanellio della festa di Halloween, un po' perchè era veramente tanto che non andavamo via col nostro camper, finalmente ci siamo decisi a trascorrere un fine settimana fuori Prato ovvero ad Arezzo.
Astutamente avevo consultato le previsioni meteo, il tempo è stato abbastanza clemente, un po' di pioggerellina fine fine sabato mattina e basta.
Per me è stata una sorpresa, finalmente un mercato dell'Antiquariato come si deve, tante cianfrusaglie ma anche tante cose interessanti.
Giro lento e calmo tra le bancarelle e tra i monumenti della città.
Il centro storico è veramente bello, non ricordo di aver visto in un'altro capoluogo la piazza del Duomo inglobata da un bel parco verde. Peccato che in Piazza Grande ci fossero i lavori di restauro al pavimento, perchè questa merita di essere proprio contemplata a sè, quasi quasi anche le bancarelle la disturbano.
Dicono che Arezzo è seconda a Prato come dati di immigrazione extracomunitaria. Ma allora dove sono andati a finire, perche' in centro ne ho visti pochissimi.....non come da noi !!!
Guardando in quà e in là ho trovato un libro sulla nostra città del 1975 "Prato viva", l'ho preso perchè le foto mi hanno riportato veramente a quando avevo l'età di mia figlia.
Insomma, ad Arezzo voglio proprio tornarci, magari a primavera per la Mostra su i "Della Robbia".
http://www.arezzo.metropolisinfo.it/article/articleview/23271

Marco mi hai scoperto...

Appena mi muovo, faccio danno.....beccata....
Caro Marco vediamo se a questo blog, tramite la funzione "cerca" di Google ci arrivi.....
Se ci sei arrivato, ti prego chiudi un occhio....puo' darsi che questo sia un mio esperimento che non porti proprio a niente, come invece....chissa' cosa ne verrà fuori....
Sta di fatto che ho voglia di scrivere, cose semplici, quello che mi va', anche solo per sentirmi meglio.... come diceva una vecchia canzone....chi vivrà vedrà...